mercoledì 16 novembre 2011

L'Inglese in Laboratorio


Visto che dopotutto sono in ammeriga ho pensato che potrei anche imparare l'inglese... Quindi ho iniziato un nuovo approccio aggressivo: pranzo con i madrelingua!
Eh si perchè nel mio lab non è proprio facilissimo imparare l'inglese, in particolare per le 2 seguenti ragioni:

1- Italiani in Lab
In laboratorio sono nella stanza con 5 italiani... e insomma, noi ci proviamo a parlare in inglese, ma poi dopo un po' ti viene spontaneo usare la tua lingua madre (con anche tutti i dialetti!! ahaha). Ed anche quando ci atteniamo strettamente alle regole del laboratorio (ossia parlare sempre in inglese), ci sta che se la parola non ti viene in mente in English... si ricorra all'italiano. E poi, diciamolo, spesso le conversazioni tra noi Italiani hanno un che di ridicolo (cioè sembrano quelle tra bambini al parco giochi) e quindi va a finire che con estrema discrezione (per non essere sentiti) si finisca col parlare in italiano.



2- Giappo-Cina-Indian Guys
L'altro grave problema quando si cerca di imparare una lingua è avere un buon maestro. La cosa risulta però particolarmente difficile quando si lavora con colleghi cinesi, giapponesi ed indiani. Tra loro si capiscono alla perfezione ma hanno una pronuncia incomprensibile : troncano tutte le parole e tendono a parlare velocissimo.
Ad es. la frase "What do you have for lunch today?" per loro diventa: "Whà du-ù heè fo laàn todiì?"
E poi, altro particolare non da poco, a pranzo sono inavvicinabili!! In primis perchè parlano e mangiano in contemporanea e poi perchè non conoscono l'uso della forchetta e del coltello!! Per tradizione o per masochismo, loro si ostinano a mangiare queste loro "profumatissime" pietanze con le bacchettine che custodiscono gelosamente nel loro astuccetto con i ricamini della nonna GhinGhunGhan. Per carità finchè è il riso ok, anzi è quasi carino... ma quando mangiano la braciola di vitello con l'osso o il minestrone con le bacchette potete (forse) solo immaginare quali suoni ed quali obriobriosi spettacoli siamo costretti a sopportare.
Per non sembrare intollerante risolvo il tutto così: culture diverse!

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Ad ogni modo, nonostante queste difficoltà, ci tengo a sottolineare che il mio livello di comprensione è decisamente migliorato... e a pranzo cerco sempre di parlare con i colleghi madrelingua (3 su 37).

La cosa comunque più divertente di tutte è che quando siamo tra noi italiani sullo shuttle, in metro o in ascensore facciamo dei commenti cattivissimi, in tutta tranquillità ad alta voce su persone che ci stanno a 15cm di distanza.
Io personalmente ho preso il brutto vizio di salutare la gente con la tipica elegantissima e nobile locuzione "t'hann magnà i cani..." che non solo riscuote sempre tantissimo successo, ma è anche oggettivamente molto più sicura di altre opzioni quali "faccia di m***a" o "testa di c***o".

Ci tengo tuttavia a precisare che l'espressione di cui sopra non è mai usata impropriamente. Ad es. La cassiera mi da il resto di 3$ del pranzo in monetine da 25c?! Io prendo le monete e dico: Thanks, have a good one! T'hann magnà i cani...

E comunque se devo proprio dirla tutta... è davvero liberatorio!

P.S infine tornando al tema "culture diverse" abbiamo anche scoperto che gli indiani non sanno a cosa serva la carta igienica... perchè non la usano, hanno le mani (google conferma!!).
L'ho sentito dire di persona da un collega indiano a cui ho risposto semplicemente: "bah... mmm.... it'ok, different cultures...  t' hann magnà i cani. Bye"

Notte


3 commenti:

il padrino ha detto...

simpatica questa annotazione di colore cinogiappoindioamericana.
Ma è proprio vero che oggi 2011 gli indiani non conoscono l'uso della carta igienica ??

have a good one !!

qualcosa impariamo anche noi! ciao

Giulio ha detto...

babba bia!

G ha detto...

ahahah... un mito ! beh.. il problema magari verrà quando troverai una cassiera napoletana.. mamma mamma sti indiani..